La riflessione che si sta sviluppando, grazie ai commenti che avete lasciato ai miei post, riguarda principalmente le opportunità offerte dal web di acquistare tè e altri prodotti in tutto il mondo con minimo sforzo e grandi soddisfazioni. Ma è veramente così?
A prima vista i vantaggi sono enormi: scelgo il prodotto comodamente da casa; ricevo tutte le informazioni di cui ho bisogno; le verifico e mi accerto della loro convenienza economica; inoltro l'ordine e aspetto che mi venga consegnato.
Dubbi:
chi è il mio interlocutore?
Da chi sto comprando?
Chi garantisce la qualità del prodotto e la serietà del venditore?
Che fine farà il mercato nazionale?
Alle prime domande può dare un'utile risposta il web stesso. Esistono infatti numerosi gruppi di discussione che si occupano di tè e non è difficile reperire utili commenti sui venditori e sulla qualità dei prodotti offerti.
Ho orientato in quest'ultimo periodo i miei acquisti confortato dai giudizi positivi espressi da questi gruppi e, devo riconoscere, con relativa soddisfazione.
Ma il dubbio che si tratti di una forma di pubblicità occulta resta.
Il fenomeno è molto diffuso negli Stati Uniti dove esistono agenzie specializzate che curano campagne di promozione affidandosi a volenterosi che parlano bene dei prodotti e diffondono informazioni e giudizi positivi presso piccoli gruppi: nell'ambiente di lavoro, presso gli amici, le organizzazioni sociali e quelle del tempo libero. Generalmente senza ricevere un compenso specifico ma garantendosi benefits e regali.
Non è assolutamente difficile reclutare un cospicuo numero di tali recensori e fargli pubblicare commenti e suggerimenti che, attraverso il passaparola, diano maggiore visibilità ad un negozio, ad un venditore o ad un prodotto e tutto questo con la convinzione di aiutare gli altri con la propria opinione.
Confesso che ne ho paura. E ho paura di rendermi complice involontario della stessa operazione.
Per quanto riguarda il mercato europeo, e italiano in particolare, bisogna registrare una crescita notevole dell'offerta attraverso l'apertura di nuovi negozi e di punti vendita che però si presentano sostanzialmente come delle fotocopie gli uni degli altri: sia per tipologia di prodotti (cui vengono cambiati qualche volta solo i nomi); sia per strategie promozionali (mancano quasi del tutto le iniziative mirate alla diffusione della cultura del tè); sia per vera e propria assenza di carattere.
Lo svantaggio principale è certamente la forte competitività internazionale che si avvantaggia degli strumenti offerti da Internet e dei costi d'importazione e di vendita del tè in Italia.
Farsi spedire un pacco da Milano ha qualche volta costi analoghi ad una spedizione internazionale e spesso gli stessi tempi di attesa!!!
La mia opinione è che l'unica possibile strategia per contrastare il fenomeno sia quella di affidarsi alla qualità (il che in qualche caso presuppone imparare a riconoscere la qualità) e all'aggiornamento costante dell'offerta; alla promozione del prodotto e non solo della propria attività e all'apertura al confronto tra operatori dello stesso settore, cercando di darsi un obiettivo comune.
La richiesta di informazioni sul tè, per fare un esempio, veicolata dai media che puntualmente se ne occupano, è costante e in crescita anche dal punto di vista qualitativo. Ma paradossalmente essa non viene raccolta da nessuno degli operatori professionali interessati e questo favorisce la maggiore diffusione di prodotti commerciali e di chi può vantare una presenza più capillare sul territorio o una maggiore riconoscibilità (farmacie e erboristerie).