TeaTimeClub: i bilanci
Dopo i ringraziamenti mi piacerebbe fare un analisi di queti anni di attività del Teatimeclub.
La mia prima pagina pubblicata su Internet risale al 1997 e nasceva per offrire finalmente una guida ai negozi di tè in Italia.
In epoca preInternet le ricerche in regioni diverse erano affidate alle pagine Gialle che davano risultati abbastanza alternativi confondendo tè caffé spezie e ... Dopo aver battuto la testa per qualche mese riuscì a trovare un filo e ottenni una serie di indirizzi che subito pubblicai sul web. Fiero.
In 3 anni avrò totalizzato poco più di 300 visitatori (comprese le mie di visite).
Passando a Tripod, la famosa community di pagine personali, cominciai ad ampliare il sito e a diffondere il verbo arrivando nel 2001 alla registrazione del dominio Teatime.it.
Da allora il sito è sempre stato molto visitato e oggi sta per raggiungere i 100.000 visitatori.
Un grande traguardo che non credevo di raggiungere, e sopra tutto non credevo di ricevere in questi anni così tante mail con richieste sempre più dettagliate e precise. Ed è bello rispondere proprio perché mette ogni volta in crisi quello che si crede di sapere.
Bilancio 1: la pubblicità funziona.
Che cosa banale da dire, eppure quando tocchi con mano l'efficacia del marketing qualche brivido scorre lungo la schiena.
Io credo molto nei benefici che si possono ricavare dal bere il tè ma non credo che si debba esagerare e considerarlo alla stregua di un medicinale.
Eppure ricevo tante lettere che chiedono dosi, modalità e nomi di tè efficaci e salutari. Altre mi parlano anche di malattie e disturbi e con richiesta di consiglio circa il tè giusto che possa aiutarli. Qualcuno semplicemente desidera perdere peso.
Bilancio 2: la gente ne parla.
Ormai tutti parlano di tè verde (la panacea), tè rosso (in grande crescita di popolarità), tè giallo (addirittura!) e compagnia. Anche se spesso impropriamente, l'argomento è sulla bocca di tutti e si aprono tanti nuovi negozi e cresce l'offerta di prodotti buoni e di accessori.
Tutti vogliono fare un corso dedicato al tè: a fini professionali (tea taster, tea sommelier, tea shop) ma anche semplicemente per avere una guida nella scelta. Ne sono felicissimo ma temo molto l'improvvisazione e in genere diffido dei corsi organizzati perché ho l'impressione che leggendo un paio di libri sull'argomento si ottengano le stesse informazioni.
Quello che veramente dovrebbe fare la differenza è l'esperienza che può trasmettere chi il corso lo tiene e da questo punto di vista???
Bilancio 3: il mondo a portata di mouse.
Nell'epoca felice della mia ignoranza ogni novità, ogni tassello aggiunto al quadro, ogni esperienza era accolta con una gioia ingenua e meravigliosa che l'esperienza ha un po' soffocata.
Oggi è diverso. La conoscenza uccide un po' la felicità assoluta. La felicità dei bambini.
Ma quello che vorrei sottolineare è la possibilità, un tempo improponibile, di acquistare il proprio tè dovunque ci piaccia. Non dobbiamo necessariamente vessare gli amici che vanno in vacanza o angariare quelli che abitano in zone fortunate dal punto di vista tè. Oggi possiamo in tutta comodità ordinare quello che vogliamo in pochi minuti e bisogna solo resistere all'ansia dell'attesa. Splendido!
Certo il piacere di acquistare, vedere, respirare il mondo del tè direttamente nei negozi che lo vendono...
Bilancio 4: Tutti vogliono coltivare tè in Italia.
Questa cosa non so spiegarmela, ma vi assicuro che sono in tanti a scrivermi per sapere come fare. Mah!
I bilanci continuano presto.