13 maggio 2005

Il difficile momento della partenza

L'idea di un Diario sul tè è nata dalla consultazione di uno analogo in inglese e dall'intuizione che la comunicazione delle proprie esperienze dirette è sicuramente più interessante di quella ufficiale e pseudo paludata (mi riferisco alle notizie contenute nel mio sito TeaTime.it).
Un blog permette un aggiornamento più rapido e continuo; permette di parlare delle proprie sensazioni e di confrontarle con gli altri utilizzatori; permette di gettare le basi di una community di appassionati (anche se rimane ancora il gap con chi decide cosa pubblicare) e soprattutto favorisce l'uso di un linguaggio stilisticamente più sciolto meno vincolato dall'ufficialità.
L'idea è quella di parlarvi dell'esperienza di chi beve il tè e dei dubbi che l'accompagnano: le dosi, i tempi di infusione e la qualità presunta e reale di tanti prodotti che acquistiamo. Credo molto nell'interattività e quindi mi piacerebbe riceverei vostri commenti e tutti i suggerimenti che vorrete mandarmi.

1 Comments:

At giugno 16, 2005 11:00 AM, Blogger Andrea said...

Perfettamente daccordo sulla spontaneità nella preparazione e i metodi per ottenere acqua a temperatura sono tanti:
1) osservazione dell'acqua. I tre stadi (descritti da Lu Yu nel Canone del tè) sono individuabili dalle bollicine: quando sono piccole come gli occhi dei granchi l'acqua è tra i 70/80°; quando cominciano a diventare leggermente più grandi, come gli occhi di un pesce, l'acqua ha superato gli 80° e infine quando inizia il bollore l'acqua si avvia ai 100°.
2) L'acqua bollente può essere raffreddata versandola in un'altra teiera fredda (perde ca. 10°).
3) per piccole quantità il metodo cinese consiglia di versare prima dell'acqua fredda sulle foglie e poi quella bollente.

Io uso un termometro digitale con sonda rigida, ma possiedo anche un lunghissimo termometro analogico giapponese che mi piace veramente tanto.

 

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