09 giugno 2005

Recensione: Nuovi tè - Giugno 2005

Sono arrivati!
Chi ricorda l'emozione della mattina di Natale da bambini (o l'arrivo della Befana) può capirmi.
Lo so che mi ripeto ma che posso farci: fa parte dell'emozione del tè.

Ho acquistato degli altri tè e questa volta l'attesa è stata più lunga, complici festività e ponti.

Ho scelto un tè verde di qualità, il Taiping Houkui dalle foglie veramente grandi e dal colore verde intenso e scuro. Ha un profumo molto inebriante (pare ricordi le orchidee) e il sapore rimane in bocca a lungo.
Ne avevo assaggiato in passato e confermo il giudizio soddisfacente: questo che ho scelto è della raccolta di quest'anno ed è certificato.

Ho comprato anche 2 oolong il Bai Hao (Oriental Beauty) di Taiwan e il Fenghuang Dancong del Guangdong.

L'Oriental Beauty è un tè generalmente costoso e di conseguenza, dopo averne comprato un po' a Taiwan (complice amico globetrotter) molti anni fa, non ne avevo più assaggiato. Questo non è molto costoso e nemmeno eccezionale. Le foglie, che ricordavo molto belle con le loro sfumature grigie su marrone, sono un po appannate e meno regolari e l'infuso è gradevole e limpido, ma non intenso e duraturo come speravo.
Proverò ancora.

Il secondo oolong è una gradita sorpresa. Cercavo un tè fruttato e dal retrogusto di pesca e il Dancong mantiene le promesse in pieno. Molto profumato, inizialmente è leggermente amaro e astringente. Poi il sapore si espande sulla lingua ed è molto gradevole, dolce e lungo.
Devo provare l'infusione con Gaiwan (1/3 o 1/4 di foglie, infusioni iniziali da 1 minuto aumentando progressivamente il tempo).

Infine ho comprato un Bing Cha, una torta di tè Puerh

Il Puerh mi affascina per le sue forme, per una tradizione così antica e per la sua originalità come tè. Non piace a tutti, ma è vero che dopo è difficile farne a meno.
E poi vengono invecchiati. Che scoperta che è stata. Ce ne sono alcuni conservati da decine di anni e hanno un gusto in evoluzione. Questo che ho comprato è verde, fatto con foglie di alberi selvatici e molto vecchi (?).

Vi aggiornerò.

7 Comments:

At giugno 09, 2005 7:01 PM, Blogger bibliotèq said...

Concordo con tè sul taiwan, anche a me quelli di quest'anno non sono piaciuti ( presi sempre dallo stesso fornitore) non sò se l'annata non è stata eccelsa o se il gusto ormai viziato dai verdi e dagli oolong a bassa fermentazione mi abbia ingannato.
Se cerchi un oolong straordinario io sono ormai legato indissolubilmente al Huang Yin Gui top grade, foglie arrotolate di un verde chiaro e acceso, sapore e profumo che vanno dai fiori ( dicono osmanto tanto che è chiamato anche osmanto d'oro, ma a me ricorda decisamente il caprifoglio) alla frutta non dolce.
Io preferisco tre infusioni da due minuti, con un minuto solo non rieco a trovare l'ampiezza di aromi che un tempo appena un pò più lungo mi regala; ahimè ancora ho molta strada per avvicinarmi al palato allenato dei cinesi.
Parlaci di come è il Pu Erh, ancora non ne ho assaggiato uno superiore ai 7 anni di invecchiamento e sono molto curioso, personalmente lo trovo un tè estremamente versatile, e il suo sapore di umus molto piacevole anche quando si "stiepidisce" in tazza.

 
At giugno 11, 2005 2:14 PM, Blogger bibliotèq said...

Come ho già detto in un altro post, attenzione a prendere i tè direttmente dalla Cina, c'è una normativa della Comunità Europea che impedisce di far entrare i tè se non hanno una certificazione sanitaria attestante i residui dei pesticidi e i trattamenti di conservazione. La certificazione costa 75 dollari per ogni tipo di tè ed ogni spedizione ( questo significa che se io ordino un etto di Lung Ching devo pagare oltre al prezzo anche i 75 dollari e se domani ne ordino un altro etto devo pagare di nuovo i 75 dollari perchè il controllo deve essere effettuato su ogni spedizione e non sulle partite), per avere la certificazione bisogna attendere almeno 20 giorni, perchè tanto ci vuole per farli. Legalmente non può entrare in altro modo, ma esiste il trucco ( su piccolissime quantità) di spedire non come merce ma come campioni e si evita il controllo. Io lo sconsiglio, il tè lo bevete così com'è e in Cina.... non dico altro, la salute è vostra. Io da poco sto iniziando ad importare e l'unico modo per avere la possibilità di non avere prezzi eccessivi è di ordinarne almeno 10 chili per ogni tipologia, il che significa un costo ulteriore per ogni chilo di 7,5 dollari.
Se non mi credete basta che chiamate una quelsiasi azienda di spedizioni internazionali.
Consiglio di comprarlo in negozi europei o italiani, iniziano a trovarsi un pò in tutte le città.

 
At giugno 13, 2005 9:53 AM, Blogger Andrea said...

Come detto in precedenza, ho da poco scoperto il mercato americano e quindi i prodotti li acquisto presso 2 siti scelti anche in base al numero di feedback positivi ricevuti dagli iscritti ai gruppi di discussione.
Per quanto riguarda la spedizione il tè arriva direttamente dalla Cina e i tempi non sono superiori a quelli nazionali (1 settimana, 10 giorni al massimo) e sulla bolla viene riportato semplicemente la dicitura TEA.
Resta il fatto che quanto detto da Biblioteq sull'acquisto certificato (gli americani ovviamente dichiarano che il tè venduto è tutto controllato e certificato!?!?)è sacrosanto: sia per le garanzie igieniche e qualitative, sia per favorire il mercato nazionale che altrimenti sarà sempre limitato.
Va affrontato però il problema delle strategie commerciali dei negozianti italiani; la loro incapacità di dare garanzie sulla qualità e informazioni sui prodotti; l'impraticabilità di sconti o riduzioni per volume di acquisto e l'esosità di alcuni prezzi.
Ulteriore questione, poi, è l'aggiornamento dell'offerta con prodotti che sappiano accontentare o attrarre anche clienti più esigenti e ovviamente un'azione migliore per promuovere il proprio business e aumentare il numero di consumatori.
A questo proposito voglio ricordare, e senza auto incensamenti, che prima del mio sito (1997 primo esperimento di TeaTime Club) in Italia era difficile trovare informazione gratuita sul tè ma soprattutto un elenco dei negozianti o rivenditori presso cui acquistarlo.

 
At giugno 13, 2005 4:46 PM, Blogger bibliotèq said...

Sul tè certificato dagli americani e spedito dalla Cina, perdona, ma ho dei dubbi, le normative comunitarie sono molto rigide, se non ha una bolla della dogana a conferma dello sdoganamento significa che non è passato come merce bensì come campioni ( comunque anche il materiale alimentare che arriva dall'America ha bisogno di certificazioni), però smetto qui di parlarne perchè potrebbe sembrare che voglia tirar acqua al mio mulino, essendo io un commerciante, cosa che mi darebbe fastidio; di norma tendo a dare hai miei clienti che non sono di Roma i nomi dei negozi buoni che conosco nelle vicinanze della loro città.
I Cinesi mi inviano i tè via aerea, di norma ci mette una settimana ma a volte devo aspettare di più per i controlli a campione della dogana italiana, assurdamente spesso ci mettono di più i miei fornitori tedeschi ( ebbene si, sono loro i più grandi importatori e distributori di tè d'Europa) o gli italiani.
Ritornando al problema Italia sono perfettamente in accordo con tè, spesso l'approssimazione e la mancanza di informazioni di chi vende fa spavento, questo si deve a: mancanza di passione, voglia di far solo quattrini, difficoltà di apprendere informazioni sicure ( anche i libri lasciano a desiderare, su alcuni capita di leggere una cosa e su altri l'esatto opposto).
Per quanto riguarda il Lung Ching in Giappone mi auguro che sia una svista, ammetto che anche per me è molto difficile stare dietro alla carta dei tè che va su internet in quanto ( me tapino) non sò nulla di come si aggiorna un sito, mi affido a terzi e se per caso ho fatto un errore di copia incolla o di battitura.... Certo, poi ci si accorge!
Purtroppo in Italia il tè ancora non è realmente conosciuto, la sua esplosione nel mercato è dovuta più ad un'esigenza dei media che ogni tanto hanno bisogno di trovare l'elisir di lunga vita, che alla richiesta di appassionati e questo fa si che molta gente si improvvisi venditore. Però sta aumentando il numero di veri e propri appassionati, bisognerà aspettare ancora un pò per vedere ne ltè quello che è accaduto con il vino, dai vini e olii si è passati ai wine bar, solo, mi auguro senza le sovrastrutture che hanno fatto diventare il vino un "oggetto"da esibire invece che un soggetto da gustare.
In ultimo ti lascio una riflessione: lo sai che in Italia a livello fiscale esiste solo una differenza fra i vari tè? ossia tè verde o te nero. Non esiste un controllo se io vendo tè lung Ching e ci metto come provenienza giappone.... mah! Un consiglio per tutti quelli che comprano tè: sapere cosa state comprando e in che modo si prepara è un vostro diritto, chiedete sempre al negoziante: tempi di infusione, temperatura dell'acqua, se si spossono fare più infusioni, quantità per tazza, in puù comprate piccole quantità ( no ai 100 grammi se è un tè che non consumate tutti i giorni) e sì ai 50 grammi, se è un tè particolare e costoso meglio 10 o 20 grammi.
Controllate anche la freschezza delle foglie, al tatto devono mantenere una certa elasticità e non polverizzarsi come le toccate ( a volte pur di avere un alto numero di tè si tengono le foglie della stessa partita un mucchio di tempo nel barattolo). Il tè invecchia, non compratene più di quello che potete consumare in un mese.
Andrea PERDONA la lunghezza di questo post!

 
At settembre 06, 2006 8:58 AM, Anonymous Anonimo said...

sull'invecchiamento chiedo da neofita: ma non e' esagerato un mese solo per consumare il tè?
io ne sto in questi giorni che sono ospite di un'amica alcuni che lei ha comprato almeno due mesi fa, ma anche a natale scorso e mi sembrano ancora profumatissimi...

in piu chiedo consiglio: sto per ritornare in italia, tra napoli e roma

ci sono dei posti dove possono trovarsi buoni tè?

grazie a tutti

luca

 
At settembre 06, 2006 9:05 AM, Anonymous Anonimo said...

preciso: ho trovato sul sito tea tiler club un elenco di rivenditori a roma,

ma qualcuno conosce rivenditori anche a napoli?

grazie

luca

 
At novembre 14, 2007 10:39 AM, Blogger Elena said...

Ciao... sicuramente tu ne saprai più di me...
Sto cercando i boccioli di tè...
quelle palline di foglie di tè che lasciate nell'acqua calda si aprono e "sbocciano" aprendosi in un magnifico fiore..
Me li aveva portati una mia conoscente dalla cina e me ne sono innamorata... a parte per la bellezza ma soprattutto per il gusto.
ma in italia non riesco a trovarli (ho girato sopratutto alimentari orientali che qui a roma abbondano)
sai per caso dove potrei trovarli?
Grazie mille!

 

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