28 luglio 2005

Degustazione: Yin Zhen luglio 2005

Da quando ho iniziato il viaggio sulle rotte del tè ho coltivato un unico tabu: lo Yin Zhen.
Le ragioni sono essenzialmente due: il costo e la paura di non capirne il gusto sottile e delicato.
Per lungo tempo il più celebrato dei tè bianchi è stato fuori della mia portata e poi mi era stato detto che non tutti riuscivano a capirne il gusto delicato e lieve.
In seguito sono stato assai deluso del Pai Mu Dan, che è altro tè bianco e che avevo provato in due occasioni, e ho abbandonato l'intera categoria.

A luglio ho provato un riavvicinamento e ho comprato dello Yin Zhen dal solito sito da cui mi rifornisco in questi mesi.
Le foglie sono molto belle lunghe e vellutate per via della fitta peluria che le ricopre, ma dopo l'infusione mi sono accorto che hanno molte bruciature segno di lavorazione non troppo accurata e il gusto non esaltante.

18 luglio 2005

L'importanza dell'acqua

Volevo riportare integralmente l'articolo apparso sul blog di Biblioteq perché mi è sembrato un ottimo spunto per la discussione sull'acqua, che è elemento vitale nella preparazione del tè. Inviateci le vostre impressioni e i giudizi sull'acqua che usate.
Acqua!
L'acqua per antonomasia non sa di nulla... "insipido come acqua - è annacquato - sembra acqua fresca"... eppure la voce di popolo mai come in questo caso ha preso una cantonata. L'acqua ha un sapore ma soprattutto l'acqua interagisce con le sostanze che vi si trovano in infusione cambiando in maniera netta il risultato. La differenza di 2 tè euguali infusi in acque diverse non è euguale alla differenza fra le 2 acque ma mooolto più grande. Ci siamo divertiti a Bra, nella storica sede di Slow Food analizzando un Lung Ching fatto con un' acqua con basso residuo fisso, PH appena oltre il 7 ( leggermente acido quindi) e durezza molto bassa e un acqua con un residuo fisso molto più alto e una durezza elevata ( se non sbaglio la prima era la Guizza e la seconda la San Benedetto). Stessa partita di tè, stesso peso per lo stesso volume di acqua, stessa temperatura e stesso tempo di infusione, due bicchieri euguali, stessa quantità di "liquido" nel bicchiere... in due parole un confronto par condicio!Risultati? sarei tentato di non dirvelo e lasciarvi provare ;-))... curiosi? va bene sarò bravo:prima di tutto il colore decisamente diverso, nel primo campione ( acqua leggera etc) il colore era brillante 8 presuppongo aiutato anche dalla leggerissima acidità dell'acqua), nel secondo campione invece il colore era spento e appena un pò più scuro; il profumo nel primo campione era delicato, ampio e fragrante, nel secondo sembava più intenso ma in realtà era solo più "pesante", più denso e monocorde; in bocca le differenze erano ancora più marcate: mentre nel primo l'infuso era equilibrato con un amaro percettibile ma che lasciava poi la bocca ai profumi, nel secondo l'amaro sovrastava tutto rimanendo in bocca non come "mandorla amara" ma con una sensazione molto più secca.Acqua, quindi, importante, importantissima da scegliere.Ora lancio una piccola paranoia: sono convinto che ogni tè ha bisogno di un'acqua diversa, tè molto saporiti vogliono H2O con pochissimo sodio, molto leggere, tè delicati invece acque sempre leggere ma con una sapidità leggermente più spiccata; l'acidità ci deve essere sempre così come una bassissima durezza. Ditemi la vostra esperienza così magari riusciamo a creare anche qualche abbinamento!PS avrò ripetuto la parola acqua 2 o 300 volte! Perdonatemi ;-))

10 luglio 2005

Recensione: Mariage Frères - Parigi 2004 - 2a. Parte

Il comptoir Mariage Frères al Marais è su due piani: quello superiore adibito a museo conserva i ricordi di 150 anni di traffici e commerci con l'Oriente, con barattoli e accessori e vecchi documenti. Ma francamente è un po' deludente.
Fate attenzione alla scala di legno che è veramente stretta e scomoda.

Il piano terra è diviso in due ambienti: il negozio e il ristorante.
L'emozione e la confusione hanno caratterizzato il mio primo accesso e l'emozione è rimasta anche dopo. E non ero l'unico.
Ricordo di un signore italiano che, come me, aveva una lunga lista compilata usando la guida di Mariage. Affannosamente cercava di esprimersi in francese e accumulava pacchetti su pacchetti. E' stato come vedermi dall'esterno!

Due pareti di scaffalature colme di contenitori ospitano una quantità da capogiro di origini, giardini, varietà e aromi. Cina, Giappone, Taiwan, Ceylon e India innanzitutto; ma anche Africa e Sud America, Oceania e Indonesia. Ogni parte del mondo che può vantare un produzione di tè di un certo rilievo è rappresentata.

Dietro il bancone si spostano frenetici almeno 5 commessi in completo bianco di lino. Ho maturato qualche dubbio sulla loro competenza e molti di più sulla cortesia con cui accolgono i clienti, soprattutto se poco pratici del Francese. Ma a prima vista sono perfetti e disponibilissimi.
L'episodio che ricordo con maggiore tenerezza vede protagonista un'anziana signora che con voce un po' flebile chiede "du thé Darjeeling" come l'aveva comprato l'ultima volta e il commesso riconoscendola la rassicura e le dice che ricorda benissimo, ripetendole il nome del giardino che aveva scelto la volta precedente: Margaret's Hope.
Sembra un mondo incantato, poi però fai caso alle pugnalate inferte al tè dai commessi con i loro misurini (un affondo veramente violento che sicuramente sbriciola le foglie), alle loro risatine alle spalle dei clienti e ai macarons stantii che mi hanno servito e la sensazione di essere al party di Cenerentola svanisce immediatamente.
La Sala del Ristorante è altrettanto bella con i colori caldi delle pareti e le piante tra i tavoli. Abbiamo ordinato del Margaret's Hope First Flush che purtroppo è arrivato un po' troppo freddo e non era certo entusiasmante come pensavo.
I dolci proposti dalla carte sono tutti preparati con il tè e vanno da quelli asciutti come madeleines (al matcha) e macarons a preparazioni con cioccolata calda aromatizzata con il tè Marco Polo.
La Domenica è possibile fare il brunch fino alle 15.00.

07 luglio 2005

Union Jack

Un sito dedicato al tè può occuparsi di cronaca?
Certo: quando la cronaca ha i tratti sconvolgenti della bestialità assassina, quando si macchia del sangue innocente di tanta gente, quando è irragionevole e soprattutto sterile come l'uccidere indiscriminatamente chiunque.
Alcuni forum e mailing list americane hanno deciso di esprimere il proprio cordoglio utilizzando il web e creando una catena virtuale cui vogliamo unirci, cui vi inviatiamo a unirvi.
Perché la possibilità di esprimere il nostro fermo dissenso e la nostra riprovazione deve essere colta con ogni mezzo, anche quello più insignificante.


Un fedele della Verità non dovrebbe fare nulla per rispetto delle convinzioni.
Deve essere sempre pronto a correggersi e ogni qualvolta scopra di essere nel torto deve confessarlo, costi quel che costi, ed espiare.
(Mohandas K. Gandhi)

04 luglio 2005

Recensione: Mariage Frères - Parigi 2004 - 1a. Parte

Dei tre negozi aperti a Parigi, il principale è quello in Rue du Bourg Tibourg, nel 4 arr. sede storica della Ditta.
Stile coloniale caratterizzato da legni scuri e lino bianco con ventilatori a pale avvitati al soffitto, che ci precipita di colpo nell'Indocina francese degli anni venti.
All'ingresso in uno dei templi del TeaShopping si è sovrastati dal profumo, dagli aromi di spezie e di frutti e di fiori usati per aromatizzare i tè, dall'aroma del tè stesso e del Roiboos che sfugge dalle centinaia di grossi barattoli esposti sulle scansie. Una sensazione di stordimento e quasi di nausea, ma anche eccitante: come entrare nei Bazar di un mercato orientale.
Ho preso alloggio in un albergo a pochi passi dall'oggetto del desiderio. Come un innamorato geloso. Avevo da percorrere solo la piccola e deliziosa Place du Bourg Tibourg e l'omonima via al termine della quale 2 vetrine incorniciate di legno davano accesso al negozio di tè più bello e importante d'Europa.
Avevo pianificato anche l'arrivo: corsa veloce e acquisto di L'art Français du Thé il libro catalogo della Maison, poi sistemazione in albergo e studio del volume in serata con pianificazione degli acquisti. La pioggia e la metropolitana hanno rovinato tutto e ho dovuto a malincuore rinunciare.
Ovviamente mi sono rifatto il giorno successivo e quelli seguenti